Dici violetta, e la prima cosa che ti viene in mente è un armadio di legno pesante e scuro, tende di pizzo alle finestre di una stanza in penombra, fuori una giornata di inizio primavera e soprattutto un profumo leggero e dolce, che porta con sé nostalgia e ricordi di un tempo lontano.
Voglio inaugurare un’altra piccola sezione di questa rubrica, dove posso parlare di suggestioni olfattive – ovvero tutte quelle immagini, sensazioni, ricordi e sogni che da sempre colleghiamo a determinati profumi e odori.
Ho deciso di partire con il profumo di violetta, per diverso motivi: per prima cosa, è collegato in maniera inscindibile alla mia infanzia in campagna, quando perlustravo il prato di casa alla ricerca di questi fiori che crescevano spontanei ogni anno; poi perché a San Remo, dove trascorro parte delle mie vacanze estive sin da quando ero bambina, è uno degli aromi principali della famosa acqua profumata che porta il nome della città. Infine, perché ritengo che la violetta sia uno dei profumi che maggiormente riportano alla memoria le istantanee di un lontano passato.
Da sempre, il profumo della violetta è stato associato a un’idea di pulizia, rigore e rispettabilità. Una femminilità schiva e non urlata, graziosa ma senza farsi notare troppo, dolce ma non stucchevole. Era il profumo di chi aveva il senso della misura, delle fanciulle molto giovani e delle signore di una certa età. A quasi tutte, ricorda le nonne e quella grazia femminile rigorosa e senza tempo di cui erano e sono maestre indiscusse.
Famosissima la Violetta di Parma, profumo che prende in prestito il nome dall’omonima varietà del fiore già amato e coltivato nel corso dell’Ottocento da Maria Luigia, seconda moglie di Napoleone Bonaparte. La duchessa adora a tal punto questo piccolo fiore e il suo profumo da volerlo trasformare in una fragranza da indossare in qualsiasi momento – dapprima prodotta per il solo uso personale, poi diffusasi in tutti il Granducato. In seguito, grazie alla casa profumiera Borsari di Parma e alla creazione di splendidi flaconi in stile Liberty, questo profumo semplice e pulito conoscerà un successo mondiale.
Nel corso del tempo, la violetta è stata la base di molti profumi floreali, anche se – complice il tono schivo e delicato della sua fragranza – non ne è mai stata protagonista assoluta, scomparendo facilmente tra aromi di fiori ben più persistenti e forti, come il gelsomino e la rosa. Per questo motivo, è piuttosto difficile trovare profumi soliflores basati interamente su questo fiore.
Annick Goutal è stata una delle poche a dedicarle il palcoscenico di una fragranza intera, La Violette. Negli ultimi anni, invece, due profumi creati intorno a questo accordo sono Insolence di Guerlain e Violet di Marc Jacobs.
È una fragranza che consiglio alle sognatrici, alle romantiche, a chi ha un’anima d’altri tempi e a chi si sente abbastanza sicura di se stessa da non doverlo ribadire con un profumo.
E voi, cosa ne pensate di questo profumo?
Swan lake dice
Adoro la violetta, la rosa, la tuberosa …adoro la scienza dei profumi e la loro scia….
Costanza Saglio dice
Ho scoperto la mia passione per i profumi (e il mio buon olfatto) grazie a questa fragranza. Ero molto piccola e sostenevo che la camera di mia mamma avesse questo profumo. Lei non si capacitava del motivo per cui io insistessi su questo fronte – lei non sentiva nulla. Finchè si è ricordata di tenere nel cassetto della biancheria una boccetta con dell’essenza di violetta.
Amo questo profumo e da amante del tè, posso consigliare a chi lo ama a sua volta, il tè di Mariage Freres che si chiama “serenare”. buonissimo e l’aroma è inconfondibile.
C.
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http://thetraveleater.com
MaddalenaErre dice
grazie per il tuo commento, Costanza! E che bel ricordo hai condiviso…poi, il tè è assolutamente da provare!