Se si pensa alla lavanda, le immagini che ritornano alla mente sono sempre le stesse: la Provenza e i suoi campi pieni di fiori viola pallido dallo stelo delicato, il profumo che ancora resiste in sottofondo in un vecchio armadio di legno pieno di biancheria ricamata che nessuno usa più, la fragranza delle lenzuola stese ad asciugare al sole…
Potrei continuare all’infinito, ma credo che l’opinione comune rimarrebbe sempre la stessa: questo profumo viene associato da tutti al pulito, a qualcosa di fresco e immacolato, a un’epoca ormai trascorsa dove le stagioni si susseguivano in modo definito e le giornate erano meno frenetiche – ma non meno laboriose…
La lavanda, come la violetta e il patchouli di cui ho già parlato, è decisamente un profumo che ci trasmette delle immagini e delle sensazioni precise e definite. In questo caso si tratta dei ricordi del passato, un aroma affascinante e retrò che ci riporta indietro nel tempo.
La lavanda utilizzata nelle fragranze può essere naturale – se ne usa ancora, poiché è una delle materie prime naturali a presentare ancora un costo “contenuto” se paragonato a quello di altri fiori – oppure di sintesi, anche se più spesso si utilizza il cosiddetto lavandino, una varietà di lavanda meno pregiata usata di sovente per scopi ornamentali – per esempio, i fiori che troviamo nelle aiuole dei parchi sono sempre lavandino, quasi mai lavanda!
In passato si credeva che l’aroma della lavanda, insieme a quello di altri fiori, fosse benefico per la salute e quasi magico, capace di tenere lontana la pestilenza e le malattie contagiose. I fiori essiccati si utilizzavano per profumare gli ambienti e “disinfettare”in qualche modo la biancheria, in un’epoca in cui l’igiene era ancora un argomento spinoso. Il sole caldo e il clima asciutto della Provenza erano l’ideale per la coltivazione di questo fiore, il cui uso si diffuse largamente in tutta la Francia e in seguito in Europa.
Non è facilissimo, però, trovare un profumo da indossare che ruoti totalmente intorno a questa fragranza. Nel corso del tempo, infatti, è passata la consuetudine di utilizzarla per profumare ambienti, abiti o biancheria fresca di bucato, a causa del suo aroma fresco, secco e pulito: quasi tutti noi possediamo almeno un sacchettino ricamato pieno di lavanda essiccata, abbandonato in un cassetto o in un angolo dell’armadio.
In realtà, a mio avviso, si tratta solo di un’abitudine imposta, poiché la lavanda è gradevolissima anche per il corpo, specialmente se abbinata a note più calde e persistenti in grado di darle consistenza.
Con un po’ di ricerca, però, qualcosa si può trovare: per esempio L’Erbolario, da sempre specializzato nelle essenze naturali e soliflores, ha creato un’acqua di profumo leggera e fresca alla lavanda, perfetta per la stagione calda.
Anche Annick Goutal, la storica casa profumiera francese, ha creato nel 1981 Eau De Lavande, interamente dedicata a questo accordo floreale.
Per finire, un’idea originale: Lavanila, store online di prodotti beauty naturali, presenta il profumo Vanilla Lavender, dove – come si evince chiaramente già dal nome! – la delicatezza della lavanda si abbina con la presenza avvolgente e calda della vaniglia. Una combinazione decisamente particolare!
E voi, quali ricordi collegate a questo straordinario fiore?
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