Sensuale, indolico e inebriante, il gelsomino è la nota più usata in profumeria. Originario dell’India, dove ne crescono ben 42 specie, ognuna con le sue peculiari caratteristiche olfattive, il gelsomino, una pianta rampicante che produce piccoli e fragranti fiori bianchi, è stato importato dagli arabi in Francia verso la metà del sedicesimo secolo. Tuttora, il più importante centro di produzione europeo di questa pianta si trova in Francia, e più precisamente a Grasse. Il gelsomino di Grasse è però molto costoso. Si dice che per produrre un chilo di essenza occorrano ben 7 milioni di fiori! Per questo viene usato in pochissimi profumi di lusso come Chanel no.5 extrait de parfum.
Esistono ben 200 specie di gelsomino. Le più usate in profumeria sono Jasminum Grandiflorum e Jasminun Sambac. Jasminum Grandiflorum ha una profumazione forte, ricca e opulenta, con sfacettature fruttate, che ricorda il profumo delle albicocche, e indoliche, che richiamano più l’odore dell’inchiostro. Il Jasminum Sambac, che sboccia di notte, contiene invece una quantità maggiore di molecole indoliche. Di conseguenza, questa variante ha un profumo più animalesco e “scuro”.
Estrarre l’essenza di gelsomino dai fiori è un processo lungo e complicato. Dopo essere stati colti a mano, i fiori vengono deposti su una superficie di vetro su cui è stata precedentemente spalmato un miscuglio di grassi animali. Questi grassi assorbono l’olio di gelsomino dai petali che vengono poi rimossi. Poi, con l’aiuto dell’alcool etilico, l’olio di gelsomino viene separato dal grasso. Come si può facilmente intuire, l’olio così estratto ha un costo elevato, per cui molte case di profumi preferiscono usare il gelsomino sintetico. Anche se non presenta tutte le diverse sfacettature olfattive del gelsomino naturale, la variante sintetica ha i suoi pregi: è più luminosa e priva di forti accenti animaleschi.
Una delle varianti sintetiche più usate è l’hedione. L’hedione, il cui nome deriva dal greco “hedone” che significa piacere, è stato scoperto dal ricercatore dell’azienda di profumi svizzera Firmenich Edouard Demole mentre stava analizzando la composizione dell’essenza di gelsomino. L’hedione è una nota luminosa, fresca, solare, priva dell’intensità inebriante del fiore. Proprio per questo viene anche chiamato “gelsomino trasparente”. L’hedione venne usato per la prima volta nel 1966 in Eau Sauvage di Christian Dior, creato dal profumista Edmond Roudnitska. Il profumo ebbe così tanto successo che Dior decise di utilizzare il gelsomino trasparente anche in Diorella, uscito nel 1972, contenente note floreali bianche con accenti di pesca e agrumi su una base di vetiver, muschio quercino e patchouli.
Il gelsomino deve la sua popolarità nella porfumeria alla sua versatilità e alla sua tenacia. Questa nota floreale bianca può essere dolce e delicata o esotica e sensuale. In entrambi i casi, il suo profumo, vi avvolgerà per ore. In più il gelsomino si sposa bene praticamente con qualsiasi nota. Sarebbe impossibile elencare tutti i profumi contenenti gelsomino. Tra i soliflores ricordiamo A La Nuit di Serge Lutens, un’inebriante e calda fragranza di gelsomino con accenti speziati. Joy di Jean Patou, che contiene gelsomino di Grasse, è una sensuale miscela florale con note di tuberosa, rosa, pera, muschio, legni e accenti speziati.
Tra le fragranze più commerciali meritano di essere citate Jo Malone White Jasmine & Mint, che include note di menta, gelsomino, fiori d’arancia e rosa, e Estee Lauder Jasmine White Moss, una miscela floreale fruttata con una base di legni e muschio creata da Aerin Lauder in memoria della nonna Estee. In entrambe le fragranze il gelsomino è abbastanza delicato, il che le rende facili da indossare. Per chi vuole osare qualcosa di unusuale, invece, c’è Jasmine et Cigarette di Etat Libre D’Orange, dove una fresca nota di gelsomino è bilanciata dal profumo delle sigarette bagnate.
Vi piaccione le fragranze con il gelsomino? Qual’è la vostra preferita?
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