Un problema tristemente comune a molte donne è la ritenzione idrica: sicure di sapere tutto?
Che cos’è la ritenzione idrica?
Si tratta della tendenza del corpo umano a trattenere i liquidi che dovrebbero essere invece circolare liberamente nel sistema circolatorio per poi essere naturalmente espulsi tramite urina, sudore e altro. La mancata circolazione e il ristagno degli stessi liquidi creano accumulo di grasso, gonfiore (edema) e a fenomeni antiestetici come la formazione di cellulite soprattutto in zone come fianchi, cosce, addome, pancia e glutei.
In medicina il termine “ritenzione idrica” è utilizzato per indicare la tendenza a trattenere liquidi nell’organismo. Il ristagno di questi fluidi è generalmente superiore nelle zone predisposte all’accumulo di grasso (addome, cosce e glutei).
Come ha origine?
I liquidi nel nostro corpo (quelli del sistema circolatorio) sono ricchi di elementi nutritivi, vitamine, ossigeno e li trasmettono agli organi attraverso piccoli vasi sanguigni (capillari) che irrorano i tessuti circostanti.
Si chiama liquido interstiziale quello che si “infiltra” tra una cellula e l’altra dei tessuti e che serve a nutrirli, quando si blocca perché non riesce a passare, si verificano degli accumuli. Questo accade se la pressione all’interno dei capillari cambia, se i capillari si gonfiano cedono liquido che andrà a ristagnare rimanendo fermo nei tessuti invece di tornare proprio ai capillari.
Di solito è il sistema linfatico (rete si vasi sparsa per tutto il corpo) che drena questo fluido dai tessuti per immetterlo nel flusso sanguigno. Se però il liquido da portar via è troppo, il sistema linfatico può essere sopraffatto, non è in grado di restituire abbastanza velocemente i liquidi che si accumulano sviluppando il ristagno, con conseguente fenomeno della ritenzione idrica.
Esistono inoltre patologie importanti quali insufficienze renali (i reni servono ad eliminare tramite l’urina tutti gli scarti che il nostro corpo produce. Tuttavia, se il flusso del sangue che arriva alle reni è insufficiente o se il deflusso dell’urina è ostruito, possono verificarsi dei problemi. I fluidi non possono essere eliminati dal corpo correttamente con conseguente ritenzione di liquidi. Ciò potrebbe essere dovuto a patologie quali insufficienze renali o problemi alla vescica o al fegato) e problemi cardiaci (il cuore pompa sangue che deve raggiungere anche i tessuti più periferici quali caviglie e piedi. Se la pressione è insufficiente, gli stessi non saranno irrorati. Oppure il sistema linfatico di ritorno dai tessuti periferici al cuore non riesce a spingere “su” i liquidi che ristagnano negli interstizi cellulari), oppure uno sbagliato stile di vita molto sedentario associato alla mancanza di attività fisica e ad un’alimentazione scorretta ricca di grassi e sale.
La ritenzione idrica può essere causata anche dall’assunzione di determinati farmaci: farmaci che contengono estrogeni, come la pillola contraccettiva, o i cosiddetti FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), o i farmaci analgesici per la riduzione del dolore, o gli antipiretici. Infine, i farmaci beta-bloccanti utilizzati per trattare anomalie del ritmo cardiaco.
Nella fase premestruale e durante la gravidanza si possono manifestare episodi di ritenzione idrica. Alimenti consigliati da includere in un piano alimentare contro la ritenzione idrica:
- Latte declorurato
- Carni: manzo, vitello, tacchino, coniglio, pollo, agnello, maiale
- Pesci: fresco. Meno indicati crostacei, polpo, seppie e vongole.
- Pane: cereali, pane senza sale, fette biscottate, riso, pasta, semolino
- Uova: tuorlo
- NO cioccolato e liquirizia
- Legumi – vegetali: patate, fagioli, insalata, carote, castagne, tutti i vegetali verdi ad eccezione di: spinaci, sedano, cavolo rosso, crescione, crauti, cetrioli, radicchio, lenticchie
- Frutta: tutta quella fresca
- Grassi: olio di oliva, di mais, burro senza sale
Il sale è il nemico numero uno da combattere. E’ proprio il sodio che trattiene i liquidi, quindi l’alimentazione deve essere povera di sale. I cibi che contengono più sale in assoluto sono gli affettati (prosciutto e salame, ma vanno banditi anche preparati precotti, confezionati o prodotti ricchi di grasso).
Assumiamo cibi ricchi d’acqua e di fibre come verdure e insalate che stimolano anche l’intestino, la stitichezza, infatti, non fa per niente bene per la ritenzione idrica.
Uno stile di vita sedentario contribuisce al fenomeno della ritenzione dei liquidi. L’attività fisica consigliata per la ritenzione idrica è camminare, infatti è sufficiente passeggiare per almeno 30 minuti al giorno.
In caso di lunghe sedute di fronte a PC o scrivania è importante ogni tanto e fare piccoli movimenti con la caviglia e con le gambe. L’esercizio più indicato in questi casi è una sana e tranquilla passeggiata. La corsa, l’aerobica, lo spinning, il sollevamento pesi, e più in generale gli sport che prevedono frequenti impatti con il terreno (pallavolo, tennis, jogging, corsa) sono invece controindicati.
Ricette anti ritenzione idrica:
Scegliete le foglie di lattuga, valeriana e tarassaco, cui aggiungerete dei germogli di bambù o takenoko (meglio quelli freschi reperibili nei negozi di cibi orientali o da coltivare in casa, o al limite quelli precotti), che sono simili ai nostri asparagi, anche per gli effetti diuretici e sgonfianti. I germogli di bambù vanno cotti in acqua con 2 cucchiai di crusca. A questa insalata aggiungete alcuni fiori di primula gialla, ben lavati, che trovate nei prati: potenziano l’azione diuretica e snellente. Condite con olio d’oliva extravergine.
Per alleviare la ritenzione idrica, il gonfiore che si forma in zone come piedi, caviglie e gambe, un ottimo rimedio è rappresentato dalle tisane. Prima di stabilire quella giusta dovremo cercare di capire meglio la causa della nostra ritenzione, ogni tisana, infatti, è specifica e agisce su una precisa patologia. Potremo aver bisogno di una tisana che migliori il funzionamento renale, che agisca sulla diuresi, oppure che sia ad azione antisettica o che influisca sul sistema circolatorio. L’aiuto che potremo avere per sgonfiare il gonfiore è legato comunemente all’azione diuretica delle tisane.
Le tisane sono veramente indicate nelle persone che presentano gonfiori e ritenzione idrica e nelle donne che ne soffrono in particolari momenti, ad esempio prima o durante le mestruazioni. Giacché quasi tutti gli stati edematosi sono legati all’eccessiva ritenzione di sodio, è sempre meglio curare un’alimentazione che prevede poco utilizzo di sale.
In ogni caso le principali piante medicinali ad azione diuretica sono: l’ Asparago, finocchio, ononide, ortosipon, pungitopo, sambuco, regina dei prati e l’ortica.
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Tisana per la ritenzione idrica ad azione diuretica:
- 30 grammi di Betula Alba (foglie)
- 10 grammi di Urtica dioica (foglie)
- 20 grammi di Arctostaphylos uva-ursi (foglie)
- 20 grammi di Equisetum arvense (erbe)
- 20 grammi di Calluna vulgaris (foglie)
Tisana per ritenzione idrica ad azione diuretica ipotensiva:
- 40 grammi di Betula Alba (foglie)
- 20 grammi di Equisetum arvense (erbe)
- 20 grammi di Viscum Album (fusto)
Una tazza 3 volte al giorno lontano dai pasti. L’infuso si prepara come un the, mettendo le erbe in fondo ad una tazza versandoci sopra l’acqua a temperatura di ebollizione. Si lascia macerare il tutto per 7-10 minuti coprendo la tazza e poi si filtra con un colino. Oppure si possono mettere le erbe in un pentolino con acqua fredda, portare ad ebollizione e poi lasciare macerare coprendo. Dopo si filtra il contenuto.
E voi, soffrite di ritenzione idrica? Come la prevenite? Come la curate?
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