“Prima di me, nessuno avrebbe mai osato vestirsi di nero” – Gabrielle Chanel
Mademoiselle Chanel in Venice, 1936 – Photo V. H. Grandpierre
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Non poteva mancare il numero tre.
Dopo Coco (1984) e Coco Mademoiselle (2001), ecco Coco Noir a chiudere la trilogia delle essenze firmate con il nome della indimenticabile e ormai leggendaria Gabrielle Coco Chanel.
©2012 CHANEL – Julien Claessens et Thomas Deschamps
Racchiusi nel classico e lussuoso flacone, ma stavolta nero come la notte ed elegante come un palazzo veneziano, un concerto di estratti di bergamotto, rosa, narciso, geranio, patchouli, sandalo, vaniglia, gelsomino, fava di Tonka, pompelmo e muschio bianco, ad evocare sontuose note orientali e comporre con sapiente maestria questa Eau de Parfum che diventerà sicuramente un cult della Maison.
Il creatore è Jacques Polge che si lascia ispirare dalla seduzione di Venezia, città cara a Chanel poichè la aiutò a superare il terribile periodo dopo la morte del suo adorato Boy Chapel.
Venezia segnò profondamente le percezioni sensoriali di Gabrielle Chanel, che amava probabilmente perdersi tra l’opulenza dei Grand Hotel e dei Caffè e l’intimità della luce notturna riflessa e quasi schermata dai canali, quasi ad ispirare del tutto la concezione di raffinatezza ed eleganza che solo la sua donna sensuale e misteriosa, ma allo stesso tempo luminosa e charmante, sa essere.
Da qui probabilmente partono le suggestioni bizantine, gli ori e i decori che prenderanno vita nei suoi gioielli e resteranno simboli imperituri nel tempo: chi ha dimenticato la magnifica collezione che Lagerfeld ha presentato lo scorso anno, ispirata all’arte di Bisanzio, la moderna Istanbul? Una delle collezioni più sofisticate e geniali presentate negli ultimi anni dalla Maison, ispirata appunto, ça va sans dire, da Coco.
©2012 CHANEL – Julien Claessens et Thomas Deschamps
Lasciamoci ispirare anche da uno splendido lavoro di Paul Morand, Venises (Edizioni Gallimard 1971)
Un libro di ricordi di viaggio, un diario strettamente personale e intimo che narra sessant’anni di amore tra l’autore e la città dalle mille sfumature.
Curioso pensare come in realtà Venezia e tutto il suo decadente e sussurrato mistero sia stata un richiamo per molti francesi illustri, da Cocteau a Proust, e magnifico è l’inizio del libro di Morand dove viene citato Whistler: ” E’ dopo la pioggia che bisogna vedere Venezia”.
Non ci resta dunque che attendere la metà di settembre per il lancio europeo di questa essenza, disponibile nei due formati da 50 e da 100 ml, che si aggiungerà alla leggenda dei grandi profumi Chanel.
©2012 CHANEL – Cropping and modification forbidden
pina pinetta dice
una bella fragranza,l’ho provata!!