A chi di voi piace correre? A chi piacerebbe iniziare a farlo? Questo articolo è sia per le une che per le altre, per essere sicure di iniziare al meglio, e di continuare a farlo senza errori.
L’ideale sarebbe correre all’aperto, su una superficie morbida ma non troppo, che possa ammortizzare bene l’impatto del piede sul terreno senza però farci sprofondare. Parchi, pinete e la spiaggia dopo una mareggiata sono il top, anche perché sono ambienti dove possiamo ossigenarci al meglio e, dato che sono anche luoghi piacevoli, ricavare i migliori benefici dal punto di vista dell’umore.
Purtroppo però molte di noi non hanno vicino a sé un luogo del genere dove recarsi per andare a correre, e adesso che le giornate sono più brevi è forse meglio privilegiare luoghi più frequentati. È per questo che spesso ci si trova a correre sulle piste ciclabili e sui marciapiedi delle nostre città. L’asfalto è tanto più comune quanto più traumatico per le nostre articolazioni: chi inizia o chi è in sovrappeso dovrà fare doppiamente attenzione.
Non scordiamoci mai di vestirci con colori accesi, in modo che la nostra tuta nera non si mimetizzi col buio, e di correre sempre in direzione contraria al traffico. Se il nostro percorso prevede che dobbiamo attraversare molte volte strade scarsamente illuminate, sarebbe ancora meglio indossare un giubbino con profili catarifrangenti. Musica a volontà, ma ricordiamoci che è importante continuare a sapere cosa accade intorno a noi, quindi o regoliamo il volume o teniamo solo un’auricolare, per tenere un orecchio libero. Da una parte sarebbe meglio lasciare il cellulare a casa, ma in caso di bisogno è la cosa più pratica da avere con noi: azzeriamo la suoneria e dimentichiamo di averlo in tasca – se siamo intossicate dal suo uso ci vuole un po’ di allenamento anche per riuscire a farne a meno mentre non ci serve, ma in questo modo usiamo un momento di training per raggiungere due scopi, non è magnifico?
Ma se l’idea di correre all’aperto ora che fa più freddo non ci entusiasma, possiamo sempre usare il tapis roulant della palestra. L’importante è che la pedana sia ammortizzata correttamente (gli apparecchi da home fitness non sono l’ideale per la corsa, quindi se volete allenarvi a casa sono preferibili delle belle camminate a passo sostenuto mentre guardate le puntate arretrate delle vostre serie tv del cuore) e molte delle regole da seguire sono comuni alla corsa all’aperto:
- scegliamo un abbigliamento comodo, non copriamoci né troppo né troppo poco, privilegiamo i tessuti traspiranti e ricordiamoci di indossare un reggiseno che ci sostenga a dovere (per la corsa all’aperto è sufficiente aggiungere la classica maglia della salute, ideale per assorbire il sudore o, in caso di vento, un k-way sottile)
- scegliere la scarpa da running più adatta a noi, vale a dire al nostro piede, al nostro passo e al nostro peso. Come avevamo già accennato all’inizio di questa rubrica, in molti grandi negozi di articoli sportivi esiste un corner in cui degli esperti aiutano in questa scelta. Approfittiamone!
- mai, e dico MAI, e ribadisco MAI correre a piedi nudi. Fa male, e basta
- se si vuole tenere d’occhio la frequenza cardiaca si può acquistare un cardiofrequenzimetro, un dispositivo composto da una fascia toracica collegata a un orologio da polso
- si può iniziare con una camminata sportiva, minimo mezz’ora dal ritmo ben sostenuto, e poi iniziare gradualmente ad aumentare il ritmo e l’andatura.
Ricordiamoci che la nostra principale azione motivante è il raggiungimento del benessere: nessuno di noi vuole vincere la maratona di New York dall’oggi al domani, vogliamo solo stare bene, aumentare la nostra resistenza, migliorare la nostra circolazione e magari perdere un po’ di peso, e per conquistare questi obiettivi occorrono pazienza, impegno e buonsenso. Facciamoci aiutare dal nostro istruttore a inserire delle sessioni di corsa all’interno della nostra routine di allenamento: lui che ormai conosce il nostro grado di preparazione atletica e le nostre attitudini saprà darci delle dritte preziose.
Un abbraccio a tutte e… buona corsa!
con la collaborazione di Riccardo Bianconi, istruttore fitness FIF dal 1998
Barbara dice
Io fino a metà ottobre correvo 3 volte a settimana, facevo 6 o 7 km in 35/40 minuti…da quando ho ripreso a lavorare non son più riuscita ad andare…e mi manca un sacco! Però tra università e lavoro non ho proprio mai tempo diamine!
Musadinessuno dice
Be’, sei stata in gamba Barbara! Non riesci neanche a mantenere una corsetta a settimana? E’ faticosissimo conciliare tutto, hai ragione… se proprio non riesci ti auguro di avere presto il tempo di tornare a correre, visto che ti manca. Un abbraccio!!
MusaDN&Riccardo