Tra tutte le famiglie olfattive, la chypre (si pronuncia sheep-ra) è quella più misteriosa. Molto amata da ogni perfumista, genera invece molta confusione tra i “profani”. Il termine chypre significa Cipro in francese e designa una fragranza costruita su un accordo di bergamotto, patchouli, ladano e muschio quercino (ambra e rosa sono di solito molto usati in queste fragranze), tutti profumi tipici della vegetazione e della terra dell’isola greca. Questi sono profumi legnosi, “di terra e di erba”, ricchi e intensi, che si ispirano alla natura e la reinterpretano, e vengono spesso usati con note di fiori e frutta. Il risultato è molto spesso una fragranza chic e sofisticata, ma proprio perché molto forte, non apprezzata da tutti.
La leggenda vuole che quest’accordo sia stato creato da Francois Coty, che lo incluse nel suo profumo, chiamato appunto Chypre. Ma è solo una leggenda. La sua origine è in realtà molto più antica. Un accordo di ladano, con storax e calamus, era usato dai Romani, proprio a Cipro (dove è stata scoperta dagli archeologi una fabbrica di profumi dove si usavano molto anche il bergamotto e il mushio), per creare profumi. A questo accordo, durante il Medio Evo, italiani e francesi hanno poi aggiunto una base di muschio quercino.
Con l’avvento della rivoluzione industriale, questi ingredienti, finora estratti dalle piante, sono stati lentamente sostituiti da molecole sintetiche. Ma i profumi continuarono a rimanere dei beni di lusso. Questo cambiò nel 1917 quando Francois Coty creò l’iconico Chypre, la prima fragranza per le masse. Il profumo non riscosse troppo successo, forse per il suo carattere rivoluzionario, ma ispirò altri profumisti a creare fragranze simili e negli anni successivi, e soprattutto dalla metà degli anni ’40 alla metà degli anni ’60, ogni casa di profumì ne seguì l’esempio, lanciando una propria fragranza chypre.
Ma se Coty lanciò la moda delle fragranze chypre, non ne fu l’ideatore. E’ infatti del 1909 Chypre de Paris di Guerlain, che poi lanciò 3 anni dopo Chypre. Ed è stato proprio Jacques Guerlain uno dei primi ad ispirarsi a Chypre di Coty, creando una raffinata fragranza chypre che viene prodotta ancora oggi, Mitsouko. Le note animalesche in Mitsouko sono molto meno intense che in Chypre, e la fragranza venne ulteriormente addolcita dall’aggiunta di pesche. Del 1924 è invece Cuir De Russie di Chanel, con una distintiva ntota di pelle.
La famiglia dei chypre ha poi conosciuto un leggero declino, almeno in America, durante la crisi economica che seguì il crollo di Wall Street del ’29, quando molte donne americane optarono per opzioni meno costose. Durante la seconda guerra mondiale, le fragranze chypre vennero riscoperte. Uscirono Femme di Marchel Rochas, un chypre fruttato e Bandit di Rober Piguet, con note floreali, muschio quercino, vetiver, pelle e patchouli. Con la fine delle ostilità, le fragranze chypre divennero sempre più popolari. Dior lanciò Miss Dior, una fragranza sofisticata e femminile con note floreali, galbano e aldeidi, e Diorella, un’elegante miscela di limone e frutta con accenti verdi.
Jolie Madame di Balmain segnò il ritorno a note animalesche e di pelle ma con accenti di violetta. Caleche di Hermes, con aldeidi e fiori, era invece molto più delicato. Degli anni ’80 è invece Paloma Picasso, creato dalla figlia del celebre pittore e ispirato alle sue originili spagnole, molto intenso ed originale con un’abbondante dose di note animalische. Verso la metà degli anni ’90 i gusti del pubblico cominciarono a cambiare. Le fragranze chypre non scomparvero del tutto, ma essendo considerate “antiche” dai più, continuarono ad essere prodotte soprattutto da brand di nicchia, quali Vivienne e Arys, e a rivolgersi alle donne che preferiscono profumi intensi, ricchi e misteriosi invece dei dolci bouquet floreali fruttati che vanno di moda oggi.
Ma c’è anche un’altra ragione che ha favorito il declino dei profumi chypre. Negli ultimi anni, le restrizioni imposte da IFRA sugli ingredienti usati nei profumi hanno reso difficili creare vere fragranze chypre. La quantità di muschio quercino che può ora essere usata, ad esempio, è stata ridotta di molto, costringendo le case di profumi a riformulare le loro fragranze chypre in modo conforme ai nuovi standard. Il muschio quercino in Mitsouko, per esempio, è stato recentemente e drasticamente ridotto. Anche il ladano e il bergamotto vengono sempre più spesso sostituiti da altri ingredienti, come il vetiver e il limone.
Ma se le tradizionali fragranze chypre stanno scomparendo, un nuovo trend sta emergendo: quello delle fragranze chypre rosa, così chiamate perchè sono più giovanili, moderne e femminili, ma pur sempre eleganti (anche se spesso manca il muschio quercino). Esempi perfetti ne sono Coco Mademoiselle di Chanel e Narciso For Her di Narciso Rodriguez. Anche se lentamente, e con qualche modifica, le fragranze chypre stanno finalmente cominciando a tornare di moda. Speriamo che il trend continui e che anche le future generazioni possano così apprezzare questa misteriosa e antica famiglia di fragranze.
Vi piacciono i profumi chypre?
Anna Lettrice dice
Ieri sera ho provato Mito di Vero Kern…. un chypre meraviglioso a mio modesto avviso. L'apertura agrumata ma non un agrumato fresco.. un agrumato ricco, inebriante, i fiori bianchi che non sono stucchevoli ma fanno solo da contorno al grande protagonista che, a mio avviso, è il muschio: un muschio profondo che non ha nulla del Musc tenero e soffice di Mona di Orio. E' un profumo da donna che non passa di certo inosservata. Non immaginerei mai una ragazzina con un profumo così intenso, e per intenso non intendo solo persistente… Intendo un profumo che sembra pensato per una seduttrice che sa mischiare i vari componenti della sua personalità e del suo aspetto per valorizzarsi al massimo, come i vari componenti di questo profumo che si valorizzano a vicenda senza nascondersi gli uni dietro agli altri.