Nonostante l’ufficialità del nome, che arriva direttamente dagli Stati Uniti, il gioco del dodgeball è uno sport divertente che corrisponde alla nostra “palla avvelenata”.
Nei paesi americani è un vera e propria attività sportiva riconosciuta con la NADA (National Amateur Dodgeball Association) con tantissimi sostenitori e anche in Italia sta iniziando a dilagare questa “moda”, soprattutto con la recente formazione della Lega Italiana Dodgeball.
Il gioco del dodgeball però, non è una passeggiata. Vi sono regole e caratteristiche da rispettare, per far sì che il gioco sia divertente,ma anche ben equilibrato.
Per il gioco del dodgeball, servono 12 giocatori ( 6 contro 6) con eventuali riserve pronte ad entrare a partita in corso; servono dei palloni di gomma (tre per squadra); il campo, al chiuso o all’aperto, deve avere le dimensioni di un normale campo da pallavolo (9 metri per 18, anche se la Lega italiana consiglia di accorciarlo di 2 metri), dividendolo a metà con due linee che stabiliscono il punto d’attacco a distanza di 2 o 3 metri e da questa divisione, si crea la cosiddetta viene “dead zone” e lì non è possibile venire colpiti.
Per il gioco del dodgeball, i giocatori devono disporsi in fondo al campo, ognuno dalla sua parte con i sei palloni posizionati al centro e solo tre componenti della squadra devono correre per andare a recuperarli.
Il gioco del dodgeball ha come obiettivo quello di colpire gli avversari, con il lancio della palla, così da eliminarli e
l’azione è effettiva fino a che la palla non cade a terra.
Se si riesce a catturare la palla al volo e uno dei sei giocatori della propria squadra è stato eliminato, questi può tornare a giocare, seguendo l’ordine di eliminazione.
Le partite durano massimo 3 minuti e tutti i giocatori devono necessariamente giocare nel perimetro del campo, pena squalifica.
Il gioco del dodgeball non è soltanto una sana attività fisica e sportiva: è l’opportunità – almeno per 180 secondi – di tornare bambini.
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