Kickboxing femminile: cos’è?
Seppur sia la moda da palestra di questo momento e che fa tendenza soprattutto tra le donne, la kickboxing femminile infatti, può essere visita soprattutto come crescita interiore.
Questo sport ha una storia abbastanza recente. Si narra infatti che sia nata in Thailandia verso il 1965 e che nei primi anni di diffusione era esclusivamente riservato agli uomini; via via, col passare degli anni, il kickboxing ha raggiunto massimi livelli di apprezzamento nella metà degli anni ’70, grazie anche alle varie rappresentazioni cinematografiche che ne hanno fatto un vero e proprio filone, al volto ormai noto di Jean-Claude Van Damme e il tam-tam di tante altre celebrities che lo praticano con molta frequenza (Cindy Crawford, Sharon Stone, Jodie Foster).
La kickboxing femminile, che ha ormai coinvolto il 30% delle donne, ha delle proprietà benefiche quali tonificare gambe e glutei, aiuta a costruire una maggiore consapevolezza di sé, senza ingrossare troppo i muscoli e, oltretutto non è assolutamente pericoloso. I combattimenti fatti all’interno della palestra, spesso sono finti e il più delle volte ci si allena con un sacco appeso al soffitto.
I muscoli, che sono un po’ i protagonisti della kickboxing femminile, lavorano in modo armonioso nonostante calci e pugni con tecniche diverse: per le braccia ad esempio, esistono i cosiddetti colpi “diretti”, “montanti” e “ganci”, riprendendo così le classiche mosse del pugilato, sia per sferrare dalla vita in giù, sia per difendersi con delle “parate”. L’azione di guardia, fatta col braccio sinistro viene chiamata “Jab“, quella col braccio destro “Cross“, il più vigoroso e determinante per stendere l’avversario, in quanto implica la forza di tutto il corpo.
Anche le gambe hanno un ruolo ben preciso nella kickboxing femminile: servono a calciare in modo frontale, laterale e circolare. Nel primo caso si tratta di posizionare tutta la pianta del piede a terra, prendendo la spinta dal tronco e portando il piede verso lo sterno dell’avversario; nel secondo invece, bisogna tenere una gamba a terra e con l’altra caricare il colpo che deve colpire il dorso dello sfidante.
Terzo ed ultimo tra queste tecniche di kickboxing femminile, prevede una rotazione della gamba direttamente sull’avversario o con una successiva del corpo per colpire con l’altro tallone.
La kickboxing femminile può essere praticata da tutte, ma è sempre consigliabile eseguire prima un check-up per verificare il generale stato di salute di muscoli e articolazioni, nonostante vi siano strumenti di protezione specifici.
Grazie alla kickboxing femminile inoltre, è possibile recuperare equilibrio psicofisico e alleviare lo stress.
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