Lo sapevate che il 70% delle persone decidono quale profumo comprare in base al suo flacone? Non c’è da stupirsi quindi che da sempre chi produce profumi non si limiti solo a creare una buona fragranza, ma ne curi anche il packaging fin nei minimi dettagli. La boccetta che racchiude una fragranza deve catturarne l’essenza ed attirare subito l’attenzione del cliente, invogliandolo ad annusarne il contenuto. Nel corso dei secoli, l’aspetto di queste boccette ha subito moltissime trasformazioni, adattandosi ai gusti dell’epoca e ai materiali disponibili.
I primi ad usare i profumi nei loro rituali sembra siano stati gli antichi egizi. Nelle tombe dei faraoni, gli archeologi hanno rinvenuto contenitori di legno, pietra ed alabastro. Mentre alcuni di questi contenitori avevano forme semplici, altre erano delle sculture raffiguranti animali e persone. L’uso del vetro risale invece al 15 secolo A.C. Di questo materiale erano fatte le boccette dal collo lungo e stretto, e dai colori accesi, degli antichi palestinesi. Queste bottiglie erano però riservate solo alle classi ricche. Gli antichi Greci, invece, utilizzavano soprattutto vasi a forma di animali dipinti a mano, mentre gli antichi Romani ricavavano i flaconi dalle pietre preziose.
Le bottiglie di vetro tornarono in auge a Venezia durante il Rinascimento, quando i maestri vetrai cominciarono a crearne di pregiate, con forme e decorazioni particolari. Il resto dell’Europa ne seguì presto l’esempio. Dall’Inghilterra, vennero poi esportate in America. La popolarità del vetro conobbe un declino nel diciottesimo secolo, quando, grazie ai cinesi, il segreto della lavorazione della porcellana venne diffuso in Europa. In questo periodo, i flaconi dei profumi erano considerati degli oggetti decorativi. Finemente decorati con motivi floreali, di animali o di persone, questi flaconi avevano spesso delle forme particolari ed erano delle vere e proprie opere d’arte.
Fino a questo momento, solo le classi agiate potevano permettersi di acquistare profumi, ma le cose cambiano con l’avvento della rivoluzione industriale. I profumi cominciarono ad essere formulati con ingredienti sintetici e racchiusi in semplici confezioni prodotte in serie, che venivano acquistate dalla benestante borghesia emergente. Verso la fine del secolo, però, contro la banalità degli oggetti prodotti in serie, si sviluppò un nuovo movimento artistico, L’Art Nouveau. Questo nuovo stile influenzò anche le confezioni dei profumi, che venivano ora decorati con motivi floreali e dettagli in oro. In questo periodo, i produttori di profumi collaborarono con quelli dei cristalli, come Baccarat e Lalique, per creare dei flaconi pregiati.
Questo stile troppo elaborato non piaceva però a Coco Chanel. Quando Chanel n.5 uscì nel 1921, la sua bottiglia era rivoluzionaria nella sua estrema semplicità. Fu questo stile semplice a prevalere negli anni successivi. Più che a motivi estetici però, ciò era dovuto alla crisi economica che colpì l’America, e il resto del mondo, negli anni ’30. Dobbiamo aspettare la fine della seconda guerra mondiale, quando, grazie a stilisti del calibro di Dior e Nina Ricci, le bottiglie dei profumi tornarono ad essere dei capolavori. Alcune furono create anche da artisti famosi. Salvador Dali, creò, nel 1951, una bottiglia a forma di uomo, con cappello a cilindro e farfallino, per i profumi Marquay. Per Schiapparelli invece il pittore surrealista creò Le Roy Soleil, una bottiglia di cristallo con il tappo a forma di sole.
Al giorno d’oggi, quando centinaia di profumi sono esposti fianco a fianco sugli scaffali delle profumerie, è più importante che mai riuscire a catturare immediatamente l’attenzione dei consumatori. I designer continuano perciò a sbizzarsi, creando flaconi di ogni stile, forma e dimensione. Ma c’è una cosa che li accuma: il vetro. La maggioranza delle bottiglie è fatta di questo fragile materiale per una ragione ben precisa: il vetro non reagisce con gli oli profumati e non rischia quindi di cambiare l’odore di una fragranza.
Le bottiglie dei profumi riflettono lo stile dell’epoca in cui furono create. Molte di loro, e in particolare le più elaborate, sono diventate dei veri e propri oggetti da collezione che valgono anche migliaia di dollari! Quindi, quando finite un profumo, non gettate via la bottiglia. Tra qualche decennio, potrebbe valere una piccola fortuna!
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