Sarà stata la pelle bianca al di sotto di quello strato di peluria ad affascinare uomini e donne, sarà che anche solo dipingere un pelo non era poi pratica gradita, sarà che le donne sono da sempre ritenute un tantino masochiste, ma le origini della depilazione ahimè, sono dovute proprio ad una di noi.
E’ noto infatti che nel tentativo di far sembrare il corpo giovane e simile a quello di una bambina, in antico Egitto ci si depilasse completamente (eccezion fatta per i capelli che invece rasavano gli uomini in segno di rispetto alla divinità) inizialmente con pietre e conchiglie affilate, poi fu la stessa Cleopatra a creare una mistura depilatoria contenente trisolfuro di arsenico. Gli atleti romani si depilavano con gusci di noce arroventati, in oriente era pratica sostenuta dalla legge e le giapponesi estirpavano i peli con pellame dei pescecani essicato, che strofinato sulla pelle li faceva cadere, le arabe inventarono la tecnica del threading (la moderna epilazione con filo arabo), che estirpava il pelo con il movimento delle dita e di un filo di seta.
C’era chi schiariva i peli e chi riusciva ad estirparli grazie alla Rusma Turca, un impacco a base di calce viva, orpimento in polvere, salnitro, liscivia caustica e e zolfo inventato da uno stregone (e menzionato anche nel De Ornatu Mulierum di Trotula De Ruggero) il quale predicava come la mistura dovesse essere tenuta sulla zona della pelle da depilare finché su quest’ultima non venisse prodotto un principio di ustione.
La pratica non era comunque un mero fine per ottenere una bellezza innocente, aveva a che fare sì con la differenza di ceto, ma anche con la pulizia. Il pube veniva completamente depilato ad esempio come cura preventiva della sifilide. Le donne del 1400 infatti, vergognandosi delle proprie intimità completamente scoperte, usavano il Merkin, parrucca pubica che ancora oggi viene usata giocosamente e dagli attori in scene di nudo.
Si può dire che l’unica battuta d’arresto si ebbe con Caterina de Medici nel 1500, che proibì alle donne gravide di utilizzare la pratica della depilazione, ma ahimè durò poco. Le donne avevano iniziato a creare misture di olii, cere e zuccheri per la depilazione, molto simili a quelli in uso oggi. Nel 1762 il barbiere francese Jean-Jaques Perret inventa il primo rasoio a mano libera e circa un secolo dopo in America vengono commercializzate le prime sostanze depilatorie in polvere.
La moda inizia ad imporre braccia e caviglie scoperte, arriva il 900 e con le guerre le calze in nylon scarseggiano, il che costringe le donne ad utilizzare il trucco per camuffare la peluria e dare l’illusione di gambe lucide e lisce.
Fortunatamente nel 1915 nasce il primo rasoio studiato per le donne e nel 45 sul Nuovo Ricettario Industriale edito da Hoepli, alla voce “Depilatori meccanici o strappapeli” viene descritta una ricetta e un procedimento molto simili alle nostre attuali strisce depilatorie. Nel 1986 viene lanciato il primo epilatore, e il resto… lo conoscete anche voi!
Dalle origini della depilazione ad oggi tante cose sono cambiate e per fortuna ai giorni nostri c’è solo l’imbarazzo della scelta: per quelle che non vogliono soffrire con strisce depilatorie e cerette dall’estetista, c’è sempre il caro vecchio rasoio o le creme.
Articolo scritto in collaborazione con Cartindustria, società leader operante da 30 anni nel settore dei prodotti in carta ad uso igienico, dei detergenti disinfettanti professionali e del monouso come ad esempio cerette a rullo e in barattolo.
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