Buongiorno, care lettrici! Ecco a voi la seconda puntata di Suggestioni e fragranze, la piccola sotto-rubrica in cui voglio esplorare i ricordi, le immagini e le sensazioni che da sempre certi profumi particolari suscitano in tutti noi.
Come vi avevo accennato l’altra volta, il profumo è soggettivo: può piacere o non piacere indipendentemente dal suo valore intrinseco, può trasmettere sensazioni anche diametralmente opposte a seconda di chi lo sta sperimentando. Sembra, però, che ci siano certe fragranze che – vuoi per l’immaginario, vuoi per quello a cui siamo sempre stati abituati ad associarle – provochino in tutti noi suggestioni simili.
La prima volta vi ho parlato della violetta, ora è il turno del patchouli, una pianta erbacea che cresce in climi caldi, da cui si ricava un olio essenziale molto utilizzato in profumeria – ma anche nell’aromaterapia, nella medicina e nella cosmesi in generale. L’olio di patchouli presenta un aroma importante, avvolgente e legnoso, con forte sentore di incenso. Una fragranza inconfondibile: spicca in ogni bouquet olfattivo in cui viene utilizzato, è parte della maggioranza dei profumi chypre e speziati, è molto personale – o lo si ama o non lo si sopporta: per molti diventa la fragranza della vita, altri invece non riescono nemmeno a rimanere nella stessa stanza insieme a qualcuno che lo indossa.
L’aroma del patchouli è sempre stato associato a un’idea di libertà e animo selvaggio: durante la rivoluzione hippie degli anni Sessanta, era la fragranza simbolo della ribellione e della voglia di scardinare i vecchi costumi. In quanto profumo unisex, era perfetto sia per gli uomini che per le donne: il simbolo olfattivo perfetto per l’emancipazione della donna e la rivoluzione sessuale in atto.
Il suo profumo, però, è anche fiabesco: basta annusare una fragranza a base di patchouli e subito le suggestioni de Le Mille e Una Notte si fanno strada nella nostra mente: notti infinite piene di stelle, foreste insidiose quanto affascinanti, principesse guerriere e sultani, animali selvatici e soprattutto una sensazione di libertà e possibilità infinita, di avventura che sta per cominciare, di coraggio e di voglia di vivere.
I profumi che contengono il patchouli come nota principale sono davvero tanti, è impossibile elencarli tutte: uno dei primi che mi viene in mente è Karma di Lush, che si ispira proprio al periodo hippie e ai “figli dei fiori”. In questo profumo, il cuore pieno del patchouli si abbina perfettamente con le note di testa frizzanti degli agrumi e del lemongrass – una sferzata di energia prima dell’abbraccio avvolgente di quello che sembra un telo di seta indiana. Un’altra famosa fragranza giocata intorno al patchouli è l’insospettabile Mitsouko di Guerlain, dove questo aroma compare all’improvviso, inaspettatamente, subito dopo l’accordo iniziale floreale e fruttato. Per chi, invece, non vuole perdersi le ultime novità, è appena uscito sul mercato Mon Parfum Chérie di Annick Goutal, che propone l’inusuale abbinamento del patchouli con l’iris.
Personalmente, è una fragranza che mi piace molto indossare: mi ricorda l’estate e quella inebriante sensazione di “tutto può succedere” tipica di questa stagione.
E voi, che cosa ne pensate?
macs dice
solo lettrice?
e i lettori maschi?
=(
feministe!